Costo del cibo o costo della salute?

Ultimamente mi è capitato di riflettere, più di quello che già faccio normalmente, sulla percezione della sana alimentazione da parte della popolazione. 

Si sente sempre dire che il cibo è salute, noi siamo quello che mangiamo, il cibo è la miglior medicina, etc... ma poi, quando mi ritrovo in studio con i pazienti davanti, o leggo qualche post e commento su Facebook o su Instagram, capisco che queste sono solo frasi senza significato per una buona fetta di popolazione. 

Ho aperto questo blog anche per parlare un po' di me e della mia vita, nella speranza di dare una mano in maniera, se vogliamo, empatica a chi cerca delle risposte che non riesce ad ottenere o cerca di capire, sempre nella maniera più scientifica possibile. 
E allora ultimamente, complice anche la protesta dei pastori sul prezzo del latte che non permette neanche di rientrare nei costi di produzione (senza neanche entrare nel merito di quanto sia stancante e usurante il lavoro del pastore, che ce ne sarebbe da parlare per giorni), ho avuto modo di riflettere con più intensità sul problema del prezzo del cibo relativamente ai benefici per la salute.


Vengo da una famiglia che grazie all'agricoltura e alla pastorizia mi ha permesso di crescere e studiare ma soprattutto mi ha insegnato fin da piccola ad avere rispetto per la terra, per la natura, per gli animali e per me stessa e la mia salute.
Si dice che l'Italia sia il centro della Dieta Mediterranea e sono sicura che noi tutti, dentro, abbiamo le conoscenze adeguate se solo ci soffermassimo a pensare, ma sempre più mi capita di incontrare persone che mi dicono di mangiare il pollo ma non la gallina (scusate, non sono lo stesso animale?), oppure dicono di non mangiare pesce ma mangiano il tonno in scatola, i filetti surgelati, i molluschi e i crostacei, capite anche voi dove sta il problema in tutto ciò? 

Non c'è più la conoscenza del cibo, ancora un po' e si arriverà a pensare che ci siano alberi di cosce di pollo, ma come è successo che ci siamo allontanati così tanto dalla nostra cultura e dalle nostre origini? 

Ormai la Dieta Mediterranea è diventata solo pasta, pane e pizza senza pensare ai prodotti del territorio, alla stagionalità, a quanto sia importante nutrirsi in maniera adeguata e non immettere in corpo solo calorie vuote

Per coltivare un carciofo c'è tanto lavoro, per un pane da lievito madre c'è tanto lavoro, per un litro di latte di capra o di pecora tenuta al pascolo c'è tantissimo lavoro, per un uovo da gallina razzolante c'è tanto lavoro. Oltre al lavoro ci sono anche le conoscenze, tutta quella conoscenza popolare che abbiamo perso, quella che nessun libro nè nessuna facoltà ti potrà mai insegnare. Perché è così facile dire addio a tutte queste conoscenze, a questo enorme bagaglio che ci ha permesso di essere ciò che siamo? 

Quando spesso dico in studio che ci dovremmo nutrire solo di prodotti che la nostra bisnonna potrebbe conoscere e scartare tutti quelli che lei non riconoscerebbe, o quando dico che bisogna avere dei fornitori fidati, instaurare un rapporto con loro, vengo presa per pazza, come una che non vive su questa terra, vedo gli sguardi sarcastici di chi pensa "eh ma che ne sa la dottoressa" (in realtà ne so tantissimo ma a volte faccio finta di niente).

Ma a questo punto il vero quesito da porci non è perché quel cibo costi così tanto ma perché quell'altro costi così poco. 

Ogni singola cellula ha al suo interno migliaia e migliaia di meccanismi molecolari, vie metaboliche, vie di segnalazione che devono lavorare come un unico grande concerto, appena qualcosa va storto, a cascata si inceppano tantissimi altri processi e se, per disgrazia, qualche meccanismo errato non viene bloccato e/o riparato e continua ad andare avanti, allora ecco che il destino potrebbe essere alquanto infausto. 
Si sente spessissimo "tali patologie sono in aumento" oppure "eh ma prima non c'erano tutte queste malattie" o ancora "prima non c'erano tutti questi tumori", in parte sono espressioni non vere in quanto magari semplicemente sono aumentate le diagnosi precoci ma sono aumentate anche le guarigioni grazie alla scienza che fa sempre passi avanti, in altri casi è vero. 

Ma se quello che facciamo nella nostra vita, da che nasciamo a che muoriamo, ogni giorno, più volte al giorno, è mangiare e questo mangiare non è di qualità come possiamo pensare che non si verifichi un aumento delle patologie? Sarebbe alquanto assurdo se noi, per tutta la vita, prendessimo dei medicinali sbagliati, che causano degli effetti collaterali importanti, senza avere nessun tipo di problema, non trovate? Probabilmente si chiamerebbe magia o miracolo. 

Noi non siamo tanto diversi dagli uomini delle caverne, il nostro intestino e il nostro microbiota (l'insieme di tutti i microorganismi che instaurano con noi dei rapporti simbiotici, prima o poi ne parlerò in maniera lunga e dettagliata) non sono tanto diversi, noi non ci evolviamo in così poco tempo, tantomeno possiamo pensare di esserci evoluti in meno di un secolo, da quando l'industria del cibo ha subito un cambiamento radicale.

Ma allora qual è via per la salute? Probabilmente nel pianeta che abbiamo creato non è proprio possibile avere un perfetto stato di salute, ma sicuramente possiamo agire su alcune cose come:

  1. rispettare i ritmi della natura, le stagioni, i tempi per la lievitazione del pane, per la crescita degli animali;
  2. cercare di reperire alimenti dall'origine certa;
  3. riprendere a leggere e a documentarsi sulle stagioni, sui cicli vitali di animali e vegetali;
  4. fare la spesa da produttori locali, nei mercati, instaurare rapporti coi piccoli venditori;
  5. programmare la spesa almeno settimanalmente per non essere costretti a consumare cibo confezionato, morto;
  6. evitare tutto il cibo confezionato: il pane confezionato e il pane fresco non sono la stessa cosa, le fette biscottate sono una cosa molto lontana dal pane, consumare una fettina di pollo o del pollo insaccato come affettato non è la stessa cosa, mangiare del pesce fresco, pescato e di piccola taglia e una scatoletta di tonno non sono la stessa cosa, e via così...e soprattutto, se proprio confezionato deve essere, almeno impariamo a leggere le etichette e non solo le kcal;
  7. riprendere a preparare il nostro cibo, programmare i pasti, evitare che siano sempre gli altri a decidere cosa dovremmo mangiare, andare a mangiare fuori solo per piacere;
  8. consumare carne e derivati animali provenienti da animali tenuti in maniera etica, in salute;
  9. consumare pesce pescato e di piccola taglia e variare le scelte per preservare anche la biodiversità dei nostri mari e assumere omega3;
  10. etc...
Ci sono tantissime cose che potrei dire, ma già tutto questo come punto di partenza non sarebbe male. 

Non pensate che sia un buon investimento da fare per la vostra salute? Soprattutto perché se poi ci si ammala le cure costano molto di più e a volte anche tutti i soldi del mondo non servono a niente.

 ♥️Quanto vale la nostra salute? 





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